La Piccola Banda Rebelde torna da questi tre giorni al Festival dell'Impegno Civile con negli occhi, nella mente e nel cuore i volti e le parole dei ragazzi delle Terre di Don Peppe Diana che tutti i giorni con il loro impegno ideale e materiale danno un esempio concreto di lotta contro la camorra. Una lotta pacifica e dal grandissimo valore morale, perchè basata sul riscatto di quella bella terra che è la Campania attraverso il rispetto delle regole e la responsabilità di spendersi non solo ‘contro’ i criminali camorristi che infettano quelle zone difficili ma anche ‘per’ un domani migliore, pieno di riscatto morale per i giovani che vogliono un futuro diverso, che non vogliono avere sulle spalle quel fardello che ormai da troppi anni grava in modo oppressivo sulla vita di tante persone. Abbiamo avuto l’onore di conoscere una Campania diversa da quella che spesso i mass media ci propinano, abbiamo conosciuto la Campania dalla faccia pulita, la Campania che resiste. Quale arma migliore della cultura da usare in questa lotta allora? Nessuna! Cultura come strumento per scardinare l’ignoranza, l’ottusità, la meschinità di chi ha sempre basato le proprie imprese criminali sul sopruso, la sopraffazione, la violenza. La nostra presenza, il nostro piccolo contributo significava proprio questo quindi: la musica è in grado di trasmettere segnali molto forti perché suscita emozioni amplificandole con i suoi ritmi sempre diversi. E la musica è anche in grado di unire, è un grande mare di onde sonore, di parole e gesti che legano chi come noi e voi vuole ritrovarsi fianco a fianco per guardarsi negli occhi e guadagnare sempre nuove motivazioni per non fermarsi mai lungo la strada che ha intrapreso. Ma in questo caso non esiste un ‘noi’ e un ‘voi’. E’ la consapevolezza del fatto che siamo tutti figli della stessa Italia, che siamo uniti sotto la bandiera della legalità, è realizzare che anche a quasi ottocento chilometri da casa ci siamo ritrovati tra fratelli, circondati da un affetto e un’ospitalità davvero unici che hanno lasciato in noi un segno indelebile.
Questa nostra stessa presenza significa che siamo consci del fatto che la criminalità organizzata non è solo ‘cosa vostra’ ma è una ‘montagna di merda’ in tutto il nostro Paese, da sud a nord e proprio per questo motivo serviranno sempre di più anche al nord persone come voi, in grado di indignarsi e di metterci la faccia ogni giorno per estirpare questo cancro.
Il momento dei saluti è stato come al solito il più commovente e difficile, ma anche il più ricco di emozioni. Ricevere in dono dai ragazzi della cooperativa Le Terre di don Peppe Diana le eccellenti mozzarelle di bufala al gusto della legalità, prodotte con tanto impegno e dedizione in un caseificio realizzato dopo mille peripezie su un terreno confiscato alla camorra ha fatto capire a tutti che la stima è reciproca e che questo saluto non può che essere un arrivederci. Non vediamo l’ora di riabbracciarvi!
Il momento dei saluti è stato come al solito il più commovente e difficile, ma anche il più ricco di emozioni. Ricevere in dono dai ragazzi della cooperativa Le Terre di don Peppe Diana le eccellenti mozzarelle di bufala al gusto della legalità, prodotte con tanto impegno e dedizione in un caseificio realizzato dopo mille peripezie su un terreno confiscato alla camorra ha fatto capire a tutti che la stima è reciproca e che questo saluto non può che essere un arrivederci. Non vediamo l’ora di riabbracciarvi!
La Piccola Banda Rebelde
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